Intervista alla dott.ssa Elisa Borella, all’interno del programma “#livesocial” di Radio Dolomiti
La vulvodinia attualmente viene definita come una sindrome caratterizzata da un disagio ,dolore , bruciore in tutta l’area vulvare, mentre se i sintomi sono più localizzati nella del vestibolo (introito vaginale e tra le piccole labbra) si parla di vestibolodinia.
La vulvodinia si divide in :
I sintomi sono il dolore , bruciore alla pressione, sensazione di taglietti, di spilli, di abrasione, di secchezza, di pulsazione vulvare, di gonfiore, di stiramento e tensione.
Positivo lo swab test (o test del coton fioc) c’è quindi una ipersensibilità vulvare, può esserci un’infiammazione del nervo pudendo e presenza di ipertono dei muscoli pelvici ( test: palpazione muscolare).
Il bruciore può estendersi anche all’ano e/o clitoride; quest’ultimo può dare dolore al tatto ma anche spontaneamente.
Le mucose vulvari spesso sono eritematose con un colorito rosso/violaceo e i tessuti possono essere gonfi.
E’ un quadro patologico con presenza di più sintomi , ma non tutti i sintomi si possono presentare contemporaneamente; potrebbero alternarsi o alcuni non presentarsi mai.
Possono presentarsi invece sintomi urinari, come urgenza minzionale , dolore uretrale (bruciore soprattutto al termine della minzione e immediatamente dopo ) che può durare per alcuni minuti. Oppure difficoltà o intermittenza ad urinare (= stranguria).
In forma più o meno importante ma c’è sempre presenza di ipertono dei muscoli pelvici.
Meno presente il prurito.
I sintomi non sono sempre presenti con la stessa intensità, ma cambiano durante la giornata, peggiorano durante il pomeriggio e la sera , quasi mai presenti di notte e al risveglio.
Il dolore è provocato spesso da uno stimolo esterno che può essere la visita ginecologica, la penetrazione, andare in bicicletta , lo stare a lungo seduta ,gli indumenti stretti , perizoma, accavallare le gambe, equitazione, detergenti intimi o l’uso di creme antimicotiche o antibiotiche, l’urina acida o ricca di ossalati , il sudore, prodotti chimici o naturali.
Nei casi più gravi semplicemente camminare o stare sedute può portare al dolore.
Talvolta i sintomi possono aumentare per variazioni ormonali nel periodo pre mestruale o alla fine del ciclo (anche a causa dell’utilizzo dell’assorbente).
Presenti periodi alternati e fluttuanti di miglioramento e poi di acutizzazione : il freddo, l’umidità, lo stress emotivo , l’attività fisica , gli antibiotici o l’applicazione di sostanze chimiche locali ( detergenti intimi, cortisone , disinfettanti, antimicotici, ormoni) possono far peggiorare i sintomi.
La sintomatologia potrebbe cronicizzarsi, trasformandosi da vestibolodinia in vulvodinia generalizzata.
vulvodinia generalizzata ( “- dinia “ significa dolore, condizione infiammatoria tipica delle sindromi neuropatiche : ’allodinia): è un dolore che si espande a tutta la vulva e a volte anche in zone più ampie . I sintomi più comuni sono: bruciore ,sensazione di irritazione / abrasione, sensazione di secchezza ,punture di spillo, di taglietti, prurito (spesso presenti lesioni da grattamento), gonfiore, sentore di fastidio.
La dispareunia e il dolore possono essere meno forti che non nella vulvodinia localizzata
Nella vulvodinia generallizzata i sintomi sono più sordi, confusi e profondi. L’insorgenza dei sintomi è quasi sempre spontanea senza necessariamente essere provocata. Ha un inizio improvviso , sembra ingiustificato.
I sintomi sembrano essere da nevrite o essere lungo il decorso del nervo pudendo. Spesso all’inizio la mucosa appare integra , senza abrasioni o rossore, portando ad un ritardo della diagnosi.
Di solito la patologia è costante, potrebbe sparire inspiegabilmente per ripresentarsi all’improvviso. Diminuisce la notte , ma aumenta stando nella posizione seduta.
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